2 books by Gaio Giulio Cesare
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Overview: Gaio Giulio Cesare (in latino: Gaius Iulius Caesar; IPA: [ˈgajjʊs ˈjuːlɪʊs ˈkaesar];[4] nelle epigrafi C·IVLIVS·C·F·CAESAR e DIVVS IVLIVS;[5] in greco antico Καίσαρ, Káisar; Roma, 13 luglio 101 a.C.[1] o 12 luglio 100 a.C.[2] – Roma, 15 marzo 44 a.C.) è stato un generale, console, dittatore, oratore e scrittore romano, considerato uno dei personaggi più importanti e influenti della storia. Ebbe un ruolo cruciale nella transizione del sistema di governo dalla forma repubblicana a quella imperiale. Fu dictator di Roma alla fine del 49 a.C., nel 47 a.C., nel 46 a.C. con carica decennale e dal 44 a.C. come dittatore perpetuo, e per questo ritenuto da alcuni degli storici a lui contemporanei il primo imperatore di Roma.
Genre: Non-Fiction / Autobiography
Commentarii De Bello Gallico: Il De bello Gallico (in latino "Sulla guerra gallica") è lo scritto sicuramente più conosciuto di Gaio Giulio Cesare, generale, politico e scrittore romano del I secolo a.C. In origine, era probabilmente intitolato C. Iulii Caesaris commentarii rerum gestarum, mentre il titolo con cui è oggi noto è un’aggiunta successiva, finalizzata a distinguere questi resoconti da quelli degli eventi successivi. Cesare visse in prima persona tutte le vicende riguardanti la conquista della Gallia. Uomo di grande cultura, appassionato di arte e filosofia, descrisse minuziosamente la sua campagna militare, inserendo nella narrazione molte curiosità sugli usi e sui costumi delle tribù barbariche con cui veniva a contatto, oltre a tentare, surrettiziamente, di difendere il proprio operato. Non si potrà dunque ritenerla un’opera davvero rigorosa dal punto di vista storico, proprio perché in parte autobiografica, anche se l’aspetto stilisticamente semplice (e perfino talora volutamente trasandato) potrebbe far pensare a una raccolta di burocratici rapporti al Senato.
Commentarii De Bello Civili: Il De bello civili ("La guerra civile"), da non confondere con il Bellum civile o Pharsalia di Lucano, è la seconda opera di Gaio Giulio Cesare conservatasi.
È composto da tre libri o Commentarii e descrive gli avvenimenti degli anni 49 — 48 a.C.; le tempistiche della stesura sono tuttora dibattute, così come quelle della pubblicazione, le ipotesi più accreditate sono le seguenti: stesura e pubblicazione contemporanee ai fatti narrati o immediatamente successive; stesura e pubblicazione nel 45; stesura in una delle date di cui sopra e pubblicazione ad opera del cesariano Aulo Irzio poco dopo la morte del dittatore nel 44.
Nel 49 a.C. Cesare ambiva alla carica di console; la legge (anche se ampiamente disattesa altre volte) non gli permetteva di candidarsi in absentia. Doveva essere presente a Roma e lo poteva fare solo in qualità di privato cittadino (e quindi avrebbe dovuto abbandonare la Gallia Cisalpina e le sue legioni); d’altra parte se avesse avuto l’ardire di presentarsi sarebbe caduto sotto i colpi non solo politici di Pompeo che si era nuovamente alleato al Senato e nella migliore delle ipotesi sarebbe stato estromesso dalla lotta politica; nella peggiore, dall’elenco dei vivi.
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